Era maggio, un periodo complicatissimo e pieno di impegni lavorativi e non. La richiesta arrivava direttamente da LIMEC, Istituto a Ordinamento Universitario per Mediatori Linguistici di Milano, per far fronte a un nuovo progetto che prevedeva l’inserimento nel suo corso di studi dei ragazzi e delle ragazze provenienti dagli Istituti Tecnici Superiori (ITS). Da subito la situazione si è rivelata urgente e complessa, specialmente per i miei impegni pregressi, poiché nell’arco di poche settimane LIMEC necessitava di completare l’implementazione della sua piattaforma asincrona. Grazie all’intermediazione, al supporto e alla collaborazione di alcune colleghe, soprattutto della Prof.ssa Gabriella Corona, e alla fiducia del Direttore Gabriele Milesi, è stato però possibile raggiungere l’obiettivo auspicato entro i tempi previsti.
Felice del lavoro portato a termine e delle sopraggiunte ferie estive, mi trovavo a Lisbona quando ho ricevuto l’invito a tenere delle lezioni in presenza organizzate da LIMEC e da JobsAcademy (JAC) per accogliere gli studenti del secondo anno e quelli che fra settembre e ottobre 2023 si sarebbero diplomati prima di accedere a LIMEC. Sono stata molto lieta di accettare l’invito e nelle ore a mia disposizione (quattro mezze giornate) ho avuto l'opportunità di conoscere circa 60 studenti. Mai prima d’ora mi era capitata un’occasione del genere, per me è stato un grande onore e anche un piacere poterli incontrare, guidare e valutare nella bellissima sede di San Paolo d’Argon (BG). Da questa esperienza scaturisce una nuova classe che, innestandosi al terzo anno di LIMEC, dovrà perseguire degli obiettivi specifici pur nel contesto di una Scuola Superiore per Mediatori Linguistici.
Partecipare a questo progetto è stato molto importante per me, perché mi ha permesso di lavorare a contatto con una fascia d’età mai gestita nell’ambito delle mie lezioni frontali e virtuali. Le mie prime esperienze in fatto di insegnamento sono legate infatti all’età adulta, generalmente per incarichi relativi al Business English, ma negli ultimi mesi mi sono potuta rapportare anche a bambini e adolescenti, partendo addirittura dalla tenera età di 2-3 anni grazie a una recente collaborazione con un asilo nido. Tutto ciò si accompagna ad alcune esperienze di insegnamento individuale per studenti della scuola secondaria di primo e secondo grado poi sfociate nel corso da me organizzato nel mio Comune di residenza a favore di studenti di età compresa fra 6 e 11 anni. Il fatto di poter testare il mio metodo di insegnamento su classi di giovani adulti di 20-25 anni come quelli di JAC e di JobsFactory (JF) è stato quindi fondamentale poiché, come è facile immaginare anche per i non addetti ai lavori, insegnare una lingua e, più in generale, una qualsiasi materia, può variare molto a seconda della fascia d’età. Da questa esperienza ho tratto un grande insegnamento, il valore cioè della capacità di mettersi in gioco e di voler imparare sempre, senza stancarsi mai.
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