Sono 10 i miei nuovi studenti del mercoledì mattina, ma a differenza dei corsi di General e Business English da me tenuti negli ultimi 12 mesi, stavolta devo confrontarmi con 10 cuccioli d'uomo di età compresa fra 18 e 36 mesi... proprio così!
La richiesta mi è arrivata alcuni mesi fa, quando Rosanna Vitali, mia amica di lungo corso, mi ha chiesto se le mie lezioni fossero rivolte anche ai più piccoli. Titolare del Micronido Le Girandole, Rosanna pensava infatti di riproporre un corso di inglese ai bambini della sua struttura educativa. Ammetto che la mia risposta è stata inizialmente un po' vaga, perché volevo prima accertarmi che una delle mie colleghe specializzate in questo ambito fosse disponibile. Alcune settimane più tardi ho poi promesso di inviare una quotazione avvisandola però che la docente sarei stata io, perché le colleghe non potevano.
In quel periodo ho infatti valutato l’importanza di questa occasione, perché mi permetteva di mettere in pratica le nozioni apprese durante il mio corso di laurea in Glottodidattica, le esperienze vissute in prima persona con i miei due figli - specialmente con la maggiore - e i consigli dispensati da alcune colleghe che hanno alle spalle anni di insegnamento dell’inglese ai bambini. Per mettere a punto i primi lesson plans, incrementare il repertorio di canzoni e reperire il materiale delle lezioni mi sono rivolta in particolare alla mia cara amica Isobel Howe, intitolando a lei il mio metodo, "The Howe Method".
Cominciando quindi con un Circle Time di circa 15-20 minuti (che facilmente si allunga se alcune attività vengono ripetute), caratterizzato da 3 canzoni, l’uso di flashcards per emozioni, tempo atmosferico e colori nonché gesti rituali volti ad accogliere e accompagnare i bambini all'inizio di ogni lezione (non da ultimo, un simpatico gallo-marionetta di nome Bartolito!), si passa all’azione con la proposta di 2-4 attività più o meno atletiche relative al topic del giorno per poi concludere con una o due canzoni finali. Mercoledì scorso io ho scelto di portare la mia chitarra a dimensione bambino e riproporre “The Rainbow Song” – già cantata durante il Circle Time. Esperimento riuscito, i bambini la osservavano curiosi e qualcuno voleva provarla.
Non posso che ringraziare Rosanna e il suo team per aver riposto fiducia in me, permettendomi così di mettere a punto questo corso di Early English e imparare sempre di più sulla didattica per bambini e sui bambini che io ho avuto la fortuna di incontrare. È difficile descrivere le emozioni provate quel giorno, ma sono certa che le fotografie qui proposte sapranno farlo meglio delle parole. Da quel giorno non posso dimenticare i loro sguardi, i loro sorrisi, i loro tentativi (ben riusciti) di ripetere alcune parole e l’entusiasmo nel giocare con le palline colorate e nel cantare “Walking Walking”. E questo è solo l’inizio: il corso si preannuncia un’avventura meravigliosa degna di essere vissuta all’insegna di spensieratezza e divertimento.
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